La conoscenza approfondita della immunologia e del controllo reciproco tra il sistema immunitario ed il sistema nervoso è avvertita come un’esigenza sempre più pressante da parte di neurologi, psichiatri, neuropsicologi e ricercatori di neuroscienze cliniche e sperimentali. A ciò contribuisce il crescente fervore attorno alle terapie immunologiche, la cui disponibilità per il trattamento delle malattie neuroinfiammatorie è in costante aumento e, non è da escludere in un futuro ormai prossimo, il loro impiego anche nell’ambito delle malattie neurodegenerative.Il Master Universitario di II livello in “Neuropsicoimmunologia sperimentale e clinica” (“Experimental and Clinical Neuropsychoimmunology”), unico nel suo genere su tutto il territorio nazionale, viene istituito e attivato nell’anno accademico 2019/2020 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Tor Vergata, in convenzione con l’Istituto Neurologico Mediterraneo (INM) Neuromed (Pozzilli, IS), proprio per soddisfare questa richiesta.
Il Master universitario si propone di colmare le inevitabili lacune
culturali e cliniche causate dalla rapidità della comparsa nel panorama
scientifico di nuove scoperte sulla relazione tra sistema immunitario e
nervoso e al sempre maggiore ricorso a terapie immunoattive in
neurologia e in psichiatria. Saranno approfondite le conoscenze
sull’immunologia, sulla neuroinfiammazione e sulla neurodegenerazione,
così come sulla relazione tra immunità e i disturbi mentali e funzionali
del sistema nervoso centrale e periferico. Particolare attenzione sarà
riservata anche all’interazione tra intestino e cervello nel contesto
della neuroinfiammazione.
E’ rivolto a medici, psicologi, biologi e
biotecnologi a cui offre l’opportunità di acquisire competenze
specifiche nell’ambito della neuroinfiammazione clinica e sperimentale.
Il percorso formativo interdisciplinare del Master preparerà figure
professionali altamente specializzate nella comprensione e nel
trattamento integrato delle malattie neuroinfiammatorie e
neurodegenerative, nonché di ricercatori clinici e preclinici
dall’approccio traslazionale a tali disordini.
La costituzione delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia ha messo ordine in un settore confuso della pratica clinica in Italia. Sebbene da subito aperte tanto ai laureati in psicologia quanto ai laureati in medicina e chirurgia, tali Scuole da sempre attraggono principalmente psicologi. A questa tendenza certamente contribuisce il fatto che le specializzazioni mediche in psichiatria e in neuropsichiatria infantile autorizzano da subito l’esercizio della psicoterapia, sebbene di fatto non riescano a formare adeguatamente i propri specializzandi in tale complessa pratica. È singolare che alcuni psichiatri, neuropsichiatri infantili e neurologi da una parte invochino conoscenze scientifiche solide come presupposto per l’impiego degli psicofarmaci e dall’altra si sentano titolati all’esercizio della psicoterapia senza alcuna formazione, scambiando la psicoterapia con il semplice buon senso e il conforto di chi soffre. Tutto questo avviene sorprendentemente in anni in cui si accumulano le evidenze a sostegno dell’idea che i benefici clinici prodotti dalla psicoterapia e quelli prodotti dai farmaci mobilitano i medesimi processi sinaptici.
PSICOMED si rivolge ai laureati in psicologia che desiderino formarsi in psicoterapia psicoanalitica ma intende anche accostare i giovani medici, specializzandi o specialisti in neurologia, psichiatria e neuropsichiatria infantile, alla conoscenza seria e profonda della psicoterapia e di fornire loro gli strumenti necessari per la sua pratica. A tale scopo, PSICOMED ha attinto ampiamente tra quei professionisti con doppia competenza, di psicoanalisti o psicoterapeuti e di medici psichiatri, neurologi o neuropsichiatri infantili per la composizione del proprio corpo docente. Il programma di insegnamento della Scuola proverà a mettere in luce nel corso del primo biennio le convergenze e le divergenze esistenti tra sapere scientifico e psicoanalisi e approfondirà ulteriormente l’insegnamento della pratica clinica in psicoterapia psicodinamica nel successivo biennio. Il progetto prende piede anche come risposta all’esigenza avvertita all’interno degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di Neurologia, Neuroscienze e Neuroriabilitazione, così come in altri centri clinici di eccellenza, di figure di psicoterapeuti formati nella diagnosi, nella presa in carico e nel trattamento di quei disordini mentali che troppo spesso ricevono unicamente l’attenzione di neurologi o psichiatri e trattamenti unicamente farmacologici.
Le neuroscienze rappresentano un ambito di studio e di ricerca sempre in evoluzione, in grado di attrarre l’interesse di moltissimi giovani che tuttavia non sempre trovano una adeguata e sufficientemente ampia formazione nei corsi di laurea, di specializzazione e di dottorato di ricerca da essi frequentati. Webinar di Neuroscienze è una iniziativa formativa inter-universitaria nata dall’accordo tra i coordinatori e il collegio dei docenti di due delle maggiori scuole di dottorato di neuroscienze italiane (Università La Sapienza, Università Tor Vergata) e l’IRCCS Neuromed. È aperto ai dottorandi di neuroscienze e agli specializzandi di neurologia delle Università Tor Vergata e Sapienza, oltre che agli iscritti al master universitario di Neuropsicoimunologia sperimentale e clinica e alla scuola di specializzazione post-laurea in psicoterapia psicoanalitica (PSICOMED), i cui corsi sono stati inaugurati nell’anno 2020 presso il Polo Didattico dell’IRCCS Neuromed. Webinar di Neuroscienze consiste in seminari online pomeridiani a frequenza settimanale. Durante tali seminari, tenuti a turno da noti neuroscienziati nazionali e internazionali, sono trattate moltissime tematiche di neuroscienze di base e cliniche, con un linguaggio semplice e accessibile. I seminari, della durata di un’ora, sono seguiti da mezz’ora circa di discussione, domande e risposte.
Prof. Diego Centonze
Responsabile di Webinar di Neuroscienze
Data | Relatore | Argomento | |
---|---|---|---|
25/02/2020 | Diego Centonze | centonze@uniroma2.it | Il sistema endocannabinoide e la sua regolazione |
03/03/2020 | Claudio Babiloni | claudio.babiloni@uniroma1.it | Brain oscillatory activity related to quiet vigilance in humans: basic neurophysiology and clinical applications in neurodegenerative dementing disorders |
10 marzo 2020 ore 18 | Antonio Pisani | pisani@uniroma2.it | Modelli animali e disturbi del movimento |
16 marzo 2020 | Diego Centonze | centonze@uniroma2.it | Scienza e fantascienza in Storia della tua vita di Ted Chiang. |
17 marzo 2020 | Francesco Pontieri | francesco.pontieri@uniroma1.it | Neuropsychiatric and cognitive impairment in Parkinson's disease |
19 marzo 2020 | Diego Centonze | Centonze@uniroma2.it | Note sul piccolo mondo del linguaggio e del cervello |
21 marzo 2020 | Elisabetta Spinelli | bettispinelli@gmail.com | L’amore nel seminario I di Lacan. Dall’immaginario al simbolico |
23 marzo 2020 | Roberto Cavasola | robertocavasola@gmail.com | Psicologia delle masse |
24 marzo 2020 | Marco Salvetti | marco.salvetti@uniroma1.it | Vivere, curare e studiare la Sclerosi Multipla al tempo del Covid-19 |
24 marzo 2020 | Nicola Modugno | nicusmod@gmail.com | Trattamento non farmacologico delle malattie neurodegenerative e relazione tra dopamina e controllo degli impulsi: la lezione della malattia di Parkinson |
25 marzo 2020 | Sergio Sabbatini | Sergio_sabbatini@fastwebnet.it | Interpretazione e psicoanalisi: Aristotele, Eco, Gödel |
26 marzo 2020 | Carla Antonucci | Carla.antonucci@gmailcom | La Negazione |
30 marzo 2020 | Andrea Romigi | Andrea.romigi@gmail.com | Sonno e sogni |
31 marzo 2020 | Patrizia Mancini | p.mancini@uniroma1.it | Sordità profonda in età pediatrica aspetti audiologici ed implantologici,riabilitazione del linguaggio e supporto alla famiglia |
1 aprile 2020 | Nicola Modugno | nicusmod@gmail.com | Trattamento non farmacologico delle malattie neurodegenerative e relazione tra dopamina e controllo degli impulsi: la lezione della malattia di Parkinson |
2 aprile 2020 | Mario Stampanoni Bassi | m.stampanonibassi@gmail.com | I disturbi neurologici funzionali |
7 aprile 2020 | Luca Battistini | l.battistini@hsantalucia.it | Ruolo dell’immunità innata nelle malattie neurodegenerative e delle risposte autoimmuni nella Sclerosi Multipla |
21 aprile 2020 | Alessandro Martorana | martorana@med.uniroma2.it | Biomarcatori nella malattia di Alzheimer |
28 aprile 2020 | Giuseppe Sancesario | sancesario@med.uniroma2.it | Neurobiologia dell'invecchiamento |
5 maggio 2020 | Giuseppe Sciamanna | g.sciamanna@hsantalucia.it | Optogenetica nello studio dei disordini del movimento |
12 maggio 2020 | Cristina Limatola | cristina.limatola@uniroma1.it | Ruolo della microglia nei tumori cerebrali |
19 maggio 2020 | Vincenzo Leuzzi | vincenzo.leuzzi@uniroma1.it | Parkinson e parkinsonismi nel bambino e nell'adolescente |
26 maggio 2020 | Marcello D'Amelio | m.damelio@hsantalucia.it | Il ruolo del modello animale nell'identificazione di meccanismi neurali coinvolti nella fase precoce della malattia di Alzheimer |
9 giugno 2020 | Andrea Romigi | andrea.romigi@gmail.com | Rapporti tra epilessia e demenza: dalle evidenze sperimentali alla pratica clinica |
16 giugno 2020 | Giuseppina Martella | martella@med.uniroma2.it | Ruolo dei fattori ambientali nella patogenesi delle malattie neurodegenerative |
23 giugno 2020 | Roberto Massa | massa@uniroma2.it | Nuove prospettive nel trattamento delle malattie neuromuscolari |
30 giugno 2020 | Paola Sinibaldi | paola.sinibaldi@uniroma2.it | Malattie neurodegenerative ed attività fisica |
15 settembre 2020 | Marina Diomedi | marina.diomedi@uniroma2.it | Terapie di rivascolarizzazione nell’ictus ischemico acuto: biomarcatori di riperfusione e di outcome |
22 settembre 2020 | Nicola Mercuri | mercurin@med.uniroma2.it | Animal models of neurodegenerative diseases |
29 settembre 2020 | Giacomo Koch | g.koch@hsantalucia.it | Plasticità e connettività nel cervello adulto normale e patologico |
6 ottobre 2020 | Rosella Mechelli | rosella.mechelli@gmail.com | Le infezioni virali come fattori di rischio per le malattie neruodegenerative |
13 ottobre 2020 | Augusto Carlesimo | memolab@hsantalucia.it | I disturbi organici della memoria: una prospettiva neuropsicologica |
20 ottobre 2020 | Fabio Placidi | fbplacidi@gmail.com | Relazioni tra sonno e demenze |
27 ottobre 2020 | Alessandro Stefani | stefani@uniroma2.it | LESSONS FROM DEEP BRAIN STIMULATION, from small mammals to humans |
10 novembre 2020 | Silvia Marinelli | s.marinelli@ebri.it | La comunicazione bidirezionale tra neuroni e cellule microgliali in condizioni fisiologiche e patologiche |
17 novembre 2020 | Sergio Fucile | sergio.fucile@uniroma1.it | Ca2+ permeability of ligand-gated ion channel |
24 novembre 2020 | Carmelo Licitra Rosa | carlicitra@libero.it | La relazione tra corpo e mente nell’insegnamento della psicoanalisi |
1 dicembre 2020 | Paolo Curatolo | curatolo@uniroma2.it | La sclerosi tuberosa: aspetti neurologici e terapia con farmaci inibitori mTOR |
15 dicembre 2020 | Paolo Eusebi | paoloeusebi@gmail.com | Analisi statistica nella ricerca sui biomarcatori in neuroscienze |
19 gennaio 2021 | Paola Bonsi | p.bonsi@hsantalucia.it | Il ruolo dei modelli animali nello studio della disfunzione dopaminergica in distonia |
26 gennaio 2021 | Francesco Lacquaniti | lacquaniti@med.uniroma2.it | |
2 febbraio 2021 | Cristina Zona | zona@uniroma2.it | |
9 febbraio 2021 | Gerola Marfia | marfia@uniroma2.it | |
16 febbraio 2021 | Mariangela Pierantozzi | m_pierantozzi@inwind.it | |
23 febbraio 2021 | Silvia Natoli | silvia.natoli@uniroma2.it | Tecniche di neuromodulazione periferiche e centrali per il trattamento del dolore cronico |
2 marzo 2021 | Federico Ricci | rccfrc00@gmail.com | |
9 marzo 2021 | Marco Bozzali | m.bozzali@hsantalucia.it | |
16 marzo 2021 | Myrka Zago | myrka.zago@uniroma2.it | |
23 marzo 2021 | Paolo Gubellini | paolo.gubellini@univ-amu.fr | |
30 marzo 2021 | Nicola Modugno | nicusmod@gmail.com | L’evoluzione della malattia di Parkinson dalla malattia in fase iniziale a quella avanzata e complicata. Terapie infusionali e chirurgica e strategie alternative. |
13 aprile 2021 | Antonietta Gentile | gntnnt01@uniroma2.it | La ricerca traslazionale e le sue applicazioni alla Sclerosi Multipla |
20 aprile 2021 | Alessandra Musella | msllsn00@uniroma2.it | Le disfunzioni sinaptiche nella sclerosi multipla sperimentale |
27 aprile 2021 | Francesca Romana Rizzo | f.rizzo@med.uniroma2.it | Il ruolo della plasticità sinaptica nello sviluppo delle dipendenze |
4 maggio 2021 | Georgia Mandolesi | georgiamandolesi@gmail.com | Ruolo della glia nella neuroinfiammazione |
11 maggio 2021 | Francesca De Vito | f.devito.molbio@gmail.com | I microRNA: nuovi possibili biomarcatori e target terapeutici nella neuroinfiammazione |
Responsabile Scientifico: Prof. Alberto Siracusano
Direttori: Prof. Carmelo Licitra Rosa, Prof. Diego Centonze
Lo sviluppo del pensiero di Sigmund Freud che ha portato all’invenzione della psicoanalisi, prima pratica clinica che utilizza unicamente la parola, è stato segnato dall’incontro con l’ipnosi e dagli insegnamenti provenienti dall’osservazione delle pazienti isteriche da parte del famoso neurologo Jean-Martin Charcot (1825-1893). Ma nel percorso di sviluppo della psicoanalisi, in quanto teoria generale del funzionamento psichico, un elemento ha segnato in particolare la formazione scientifica di Freud: il pensiero evoluzionista. Freud è nato poco prima che C. Darwin pubblicasse il libro che sarebbe diventato l’opera più famosa dell’800: L’origine della specie. Durante tutto il diciannovesimo secolo, l’influenza che ebbe questa opera crebbe sempre più e il pensiero evoluzionista si diffuse in modo esponenziale, raggiungendo gran parte del mondo scientifico di allora. Quando il giovane Freud si iscrisse alla facoltà di medicina nel 1873, venne a contatto con il darwinismo rimanendone fortemente impressionato: ancora oggi sono facilmente individuabili nelle opere di Freud le tracce di questo impianto teorico, tanto da poter affermare che l’evoluzionismo rappresenti uno degli assi portanti dello sviluppo epistemico della psicoanalisi. D’altro canto Freud fin dai suoi primi studi ha sempre intimamente connesso lo studio del funzionamento psichico mentale con l’analisi della fisiologia del cervello. Quest’intreccio fu perseguito inizialmente ricorrendo a un modello strettamente neurobiologico, che fu ben presto sostituito da un modello elettivamente psicologico radicato in un’epistemologia scientifico-evoluzionista. Entrambi i modelli sono accomunati non soltanto dal sottostante pensiero evoluzionista, ma anche dal fatto di porre al centro del funzionamento psichico l’istinto/pulsione, interesse principale degli studi di Darwin sul funzionamento della mente umana. Nel corso degli anni, le correnti psicoanalitiche tradizionali post freudiane hanno progressivamente accantonato le loro radici scientifico-evoluzionistiche, ma recentemente questo dibattito e questa ricerca sono nuovamente riaffiorati, alimentando una approfondita riflessione sull’intreccio tra la dimensione neurobiologica e quella dell’inconscio. Tra i principali psicoanalisti che hanno operato un ritorno a Freud, una menzione particolare va dedicata allo psicoanalista francese Jacques Lacan, il cui merito è consistito principalmente nella valorizzazione e nell’attualizzazione della scoperta freudiana alla luce di altre forme di sapere, umanistico e scientifico. Il primo incontro tra l’insegnamento di Lacan e il sapere scientifico-universitario avvenne presso l’Università di Vincennes e portò alla creazione del primo Dipartimento di Psicoanalisi all’interno di un Ateneo, che sarebbe poi diventato il Dipartimento di Psicoanalisi dell’Università di Parigi VIII. Proprio per questo Dipartimento di Psicoanalisi dell’Università di Vincennes Lacan scrisse un testo breve ma molto denso, dal titolo “Forse a Vincennes…”. Lacan ha scritto questo breve testo per dettare – analogamente a quanto aveva fatto Freud nel momento in cui stava prendendo piede l’idea della creazione di un Istituto per la formazione psicoanalitica – quello che a suo parere avrebbe dovuto essere il programma degli insegnamenti sul modello universitario. Lacan infatti riteneva che quattro dovessero essere le discipline dalle quali che non si poteva prescindere in un insegnamento universitario della psicoanalisi, ovvero la linguistica, la logica, la topologia e l’anti-filosofia. Non ci soffermeremo su ciò che Lacan si aspetta da queste quattro discipline e sulla curiosa deformazione della filosofia in anti-filosofia. Ci preme invece insistere sul significato delle quattro righe appena citate. Lacan qui allude esplicitamente alla necessità per l’analista di qualcosa su cui appoggiarsi: questo qualcosa è con ogni evidenza un sapere. Lacan insiste sul fatto che già Freud sottolineava la medesima necessità: l’analista ha bisogno di sostenersi su un sapere – un sapere che è per l’appunto l’oggetto degli insegnamenti che dovevano essere impartiti nel nascente Dipartimento universitario di Psicoanalisi – per poter sostenere ed elaborare ciò che ha ricavato dalla sua analisi personale. Lacan ha sostenuto con vigore la necessità di un connubio tra la psichiatria e la psicoanalisi e in particolare la necessità che gli psichiatri abbiano una solida formazione psicoanalitica. Nella loro pratica clinica, gli psichiatri operano con i farmaci sui meccanismi e sui processi di godimento del corpo ma se privi di un sapere psicoanalitico che li orienti caso per caso, rischiano di operare mossi soltanto dal buon senso. Lo dice chiaramente Lacan nel Petit Discours aux Psychiatres de Sainte Anne (1967) in cui sottolinea come la psichiatria di per sè, se non supportata dal sapere analitico, sia condannata al senso comune («Mais on ne sait pas du tout ce qu’on modifie, ni d’ailleurs où iront ces modifications, ni même le sens qu’elles ont ; puisqu’il s’agit de sens»). Ad oggi, il connubio tra il pensiero freudiano-lacaniano, la psichiatria e la neurologia sta producendo una letteratura scientifica sempre più fervida e ricca di spunti. Non a caso, Lacan dichiara di aspettarsi, accanto al movimento di andata delle discipline scientifiche in soccorso della psicoanalisi, un movimento di ritorno dalla psicoanalisi in soccorso di queste discipline, movimento in definitiva che prometteva di risolversi in uno stimolo di rinnovamento per queste stesse. Ed è a questo titolo che nasce il progetto PSICOMED.
PSICOANALISI E NEUROSCIENZE Nel 1999 Eric Kandel ha mostrato per la prima volta che gli effetti del trattamento psicoanalitico potevano essere interpretati in chiave neurobiologica facendo riferimento alla cosiddetta “plasticità sinaptica”. Tale concetto è stato ripreso in anni più recenti da altri autori in diverse pubblicazioni, comprese quelle a firma del Direttore, del Co-Direttore e del Responsabile Scientifico di PSICOMED, tutti formati in scuole psicoanalitiche. Tali contributi vanno nella direzione indicata dallo stesso Sigmund Freud che dall’inizio fino alla fine del suo insegnamento ha auspicato la riscrittura in termini neurobiologici delle idee della psicoanalisi. Gli allievi della Scuola iniziata da Jacques Lacan hanno seguito tale eredità, contribuendo significativamente al dialogo tra psicoanalisi e neuroscienze (vedi per esempio: Centonze, L’Entwurf freudiano e le moderne neuroscienze, in La Psicoanalisi, Vol. 32, 2002; Ansermet e Magistretti, A ciascuno il suo cervello: Plasticità neuronale e inconscio, 2008; Ansermet e Giacobino, A ciascuno il suo genoma, 2013; Licitra Rosa, Freud tra scienza e non scienza, in Studi Lacaniani, 2010; Ribolsi et al., Metaphor in psychosis: on the possible convergence of Lacanian theory and neuro-scientific research, Frontiers in Psychology, 2015). L’insegnamento lacaniano si è sviluppato partendo dalla contaminazione della psicoanalisi freudiana con le conoscenze provenienti da altri ambiti di sapere. Tra queste, il sapere sul funzionamento mentale proveniente dalle neuroscienze può permettere alla psicoanalisi di interrogare la propria clinica e di progredire superando ostacoli o punti morti. Freud stesso confidava, laddove non riusciva a procedere nella costituzione della teoria psicoanalitica, nelle risposte che sarebbero provenute dall’avanzamento del sapere scientifico. Fin dai tempi di Freud la psicoanalisi progredisce “in affinità e in alterità” con altri campi del sapere umano, cercandone le somiglianze e mettendo al lavoro le differenze che si producono a partire da strade differenti. Per la psicoanalisi di orientamento lacaniano, e quindi di PSICOMED, è fondamentale situare la propria attività di ricerca e di conseguenza il proprio programma scientifico nella contemporaneità, perché solo rimanendo al passo con i suoi cambiamenti si può aggiornare la clinica psicoanalitica. Quando delle questioni psicoanalitiche vengono portate nel campo delle neuroscienze, si è obbligati a rivisitarle in modo nuovo ed ecco perché si può dire che la psicoanalisi progredisce in affinità e in alterità con altri campi, cioè cercando somiglianze e differenze tra discipline distinte. L’orientamento lacaniano in effetti pone particolare attenzione alla conoscenza proveniente da altre branche del sapere, scientifico e umanistico. Tra queste, la linguistica, la filosofia, la sociologia, le neuroscienze, la neurologia, la neuropsicologia e le nuove scienze cognitive hanno contribuito notevolmente alla definizione delle specificità proprie della scuola lacaniana. Non è pertanto sorprendente che nei comitati editoriali di prestigiose riviste di psicoanalisi internazionali si ritrovino costantemente psicoanalisti di formazione lacaniana e che molte pubblicazioni su tali riviste riguardino la rivisitazione in chiave neuroscientifica dei concetti elaborati da Jacques Lacan nel corso del suo insegnamento. Valga per tutti l’esempio della rivista che vanta il maggiore impact factor (IF) tra tutte le riviste del settore: Frontiers in Psychology, Psychoanalysis and Neuropsychoanalysis. Sebbene la rivista accetti contributi provenienti da diversi ambiti psicoanalitici, quasi la metà delle pubblicazioni prodotte provengono da autori di indirizzo lacaniano, a confermare il felice connubio esistente tra le neuroscienze e la psicoanalisi di orientamento lacaniano (https://www.frontiersin.org/journals/psychology/sections/psychoanalysis-and neuropsychoanalysis#articles). In linea con ciò, va anche ricordato che una prestigiosa rivista internazionale di psicoanalisi, lo European Journal of Psychoanalysis (http://www.journal-psychoanalysis.eu) è stata fondata ed è tuttora diretta da un allievo di Jacques Lacan a Parigi, Sergio Benvenuto, docente di PSICOMED.
PSICOMED porrà particolare enfasi nello studio e nel trattamento psicoterapeutico dei disturbi mentali che compaiono in comorbidità con le malattie neurologiche e con altre patologie organiche, che rappresentano condizioni cliniche
in cui l’incontro tra neurobiologia e mente si realizza in modo intimo ed esemplare. Tale idea va nella direzione auspicata dallo stesso Lacan, stando per esempio a quanto affermato da L. Mélèse, che nel 1965 avrebbe ricevuto insieme ad altri
psicoanalisti la proposta dello stesso Lacan di lavorare nel campo delle malattie neurologiche attraverso gli strumenti della psicoanalisi (vedi: L’apporto freudiano, a cura di Pierre Kaufmann, pag. 150, Borla Editore 1996). A fronte di una
moltitudine di Scuole di Psicoterapia sul territorio nazionale principalmente pensate per la formazione post-laurea dei laureati in psicologi, la nostra Scuola si propone come particolarmente adatta a colmare la preparazione clinica anche
di medici specialisti in neurologia, psichiatria e neuropsichiatria infantile (poco o per nulla formati in psicoterapia nelle scuole di specializzazioni mediche), così come a favorire la comprensione degli effetti del trattamento non farmacologico
di condizioni morbose al confine tra patologia organica e mentale. In aggiunta alle lezioni obbligatorie in aula, PSICOMED offrirà inoltre ai propri allievi delle attività di approfondimento teorico e clinico fin dal primo anno di studi, mediante
la presentazione di casi clinici da parte di docenti psicoanalisti e un Webinar di lettura e commento dei Seminari di Jacques Lacan curato dal Direttore della Scuola. Gli allievi saranno anche invitati a partecipare ad attività di formazione
clinico-scientifica presso il Centro clinico per la cura dei disturbi neurologici funzionali (DNF) e dei sintomi mentali delle malattie neurologiche e inoltre partecipando a presentazioni di casi clinici e a discussioni teoriche tra psicoanalisti,
neurologi e neuroscienziati. L’intento ultimo di PSICOMED è di contribuire alla formazione degli psicoterapeuti di domani e allo sforzo che prova a collocare sempre più radicalmente la pratica psicoterapeutica nel contesto della clinica
orientata scientificamente.
LA CLINICA PSICOANALITICA E LE NEUROSCIENZE
“Le deficienze della nostra descrizione
probabilmente svanirebbero se fossimo
già nella posizione di rimpiazzare
i termini psicologici con termini fisiologici o chimici.”
S. Freud, 1920. Aldilà del Principio di Piacere
“Dobbiamo ricordare che le nostre attuali idee
in psicologia un giorno saranno presumibilmente
basate su un substrato organico.”
S. Freud, 1914. Introduzione al Narcisismo
Sebbene negli anni recenti abbiamo assistito a un progressivo avvicinamento tra le scienze del cervello e lo studio dei processi mentali, il trattamento dei disturbi del pensiero, dell’umore e del comportamento risente ancora oggi di una visione dicotomica tra neurologia/neuropsicologia da una parte e psichiatria/psicoterapia dall’altra. Una implicita assunzione a sostegno dell’indicazione al trattamento psicoterapico dei disturbi mentali è che essi non siano causati da danni strutturali evidenziabili, per esempio con metodiche di neuroimaging, del cervello. È esperienza clinica quotidiana, infatti, che quadri sintomatologici sovrapponibili dal punto di vista fenomenologico siano avviati al puro trattamento farmacologico se compaiono in seguito a lesioni del sistema nervoso centrale o (anche) al trattamento psicoterapeutico se compaiono in assenza di tali lesioni. Tale divisione ha generato una zona grigia tra neurologia e psichiatria/psicoterapia, cosicché i disturbi del pensiero, emotivi e del comportamento che compaiono per esempio in corso di sclerosi multipla (SM), malattia di Parkinson (PD), malattia di Alzheimer (AD) o epilessia non ricevono l’attenzione degli psicoterapeuti e d’altra parte vengono trattati in modo inadeguato da neurologi o più raramente da psichiatri spesso poco formati in psicoterapia.
I classici quadri clinici che descrivono le malattie neurologiche quali la SM, PD, AD, epilessia, si arricchiscono progressivamente di sintomi della sfera mentale, sempre maggiormente riconosciuti grazie ad una crescente attenzione rispetto al passato a tali sintomi. Ad esempio, ansia e depressione si riscontrano nei pazienti con SM (malattia a chiara patogenesi autoimmunitaria e infiammatoria; Patti et al., 2011) con frequenza maggiore di quanto una ipotesi puramente reattiva lascerebbe predire e, difatti, recenti studi, prevalentemente provenienti dal gruppo di lavoro del Co-Direttore di PSICOMED, hanno evidenziato come i disturbi dell’umore in corso di SM riconoscano una chiara origine infiammatoria, sono cioè strettamente legate all’azione di specifiche citochine nel cervello. D’altra parte anche la depressione cosiddetta endogena (non secondaria cioè ad altre malattie) si beneficia di trattamenti tesi a bloccare i mediatori dell’infiammazione, sottolineando ancora una volta che la distinzione tra depressione in corso di malattie infiammatorie e depressione primaria è almeno in parte artificiosa. Analogamente, in corso di PD riscontriamo frequentemente, accanto ai classici sintomi motori, la presenza di turbe dell’umore, ma anche del sonno e allucinazioni. Il gioco d’azzardo e altri disturbi del comportamento non sono poi infrequenti in questi pazienti, specie come effetto collaterale del trattamento farmacologico. É innegabile che tali disturbi hanno un impatto particolarmente negativo sulla qualità della vita dei pazienti e che vengano spesso trattati in modo inadeguato da clinici poco formati.
Parallelamente a una rivisitazione della classica dicotomia tra sintomi “lesionali” e “funzionali”, stiamo oggi assistendo a un progressivo superamento di una vecchia teoria sulla relazione tra geni e ambiente. Secondo una visione classica i geni, le molecole per cui essi codificano e quindi in ultima analisi i neuroni che compongono il cervello, non sono soggetti a sostanziali rimaneggiamenti in ragione delle esperienze vissute e pertanto quello che un individuo un giorno sarà è già scritto nel suo DNA. Quindi, le esperienze di vita di un individuo non sono la causa diretta della malattia mentale ma agiscono da fattori scatenanti, realizzando solo un potenziale già insito, in soggetti geneticamente predisposti. Tale modello è stato recentemente superato grazie al contributo delle moderne neuroscienze. I nuovi concetti di “epigenetica” e di “rumore genetico” e soprattutto di “plasticità sinaptica”, ridisegnano il ruolo dell’interazione tra ambiente e genetica.
Secondo il concetto di epigenetica, le esperienze vissute riescono ad alterare i meccanismi di regolazione ed espressione dei geni fino eventualmente alla loro soppressione. Le conseguenze di tale interferenza con il segnale proveniente dai geni possono durare per il resto della vita ed essere addirittura ereditate. Le prerogative fino a poco tempo ritenute specifiche dei geni (persistenza degli effetti e trasmissione ereditaria) possono quindi essere altrettanto assegnate agli effetti delle esperienze della vita. Il concetto di rumore genetico fa riferimento al fatto che l’espressione di singoli geni cambia da un momento all’altro in un individuo anche quando il suo ambiente non cambia, e mostra in modo ancora più radicale come tutti noi siamo geneticamente determinati a non essere interamente determinabili dai nostri geni.
È corretto ricondurre l’origine della psicoanalisi alle neuroscienze: la comprensione di sintomi complessi che gli approcci medici tradizionali non riuscivano a trattare (quali ad esempio quelli osservati nell’isteria), fu senz’altro favorita dalla formazione in neurologia di S. Freud. D’altra parte le attuali conoscenze derivanti dalle neuroscienze possono offrire nuove prospettive attraverso cui comprendere meglio i fenomeni clinici in gioco nella pratica psicoanalitica.
Il programma formativo è articolato in quattro anni, nel rispetto delle indicazioni fornite dalla legge n. 56/89 e dai successivi decreti di attuazione. Ciascun anno di corso prevede 500 ore di attività, comprendenti insegnamenti teorici, formazione teorico-pratica e tirocinio.
Il piano formativo prevede moduli didattici ad alta specializzazione, finalizzati all’acquisizione delle competenze teoriche e pratiche per l’esercizio della psicoterapia a orientamento psicoanalitico, anche all’interno di Istituzioni quali Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Ospedali, Ambulatori specializzati, Centri di riabilitazione neuropsicologica e psichiatrica.
I moduli didattici sono affidati a psicoterapeuti, psicoanalisti, psichiatri, neurologi, docenti universitari, neuroscienziati e clinici esperti. Nell'insieme, il corpo docente vanta migliaia di pubblicazioni nazionali e internazionali.
1° anno
INSEGNAMENTI DI BASE (151 ORE)
Psicologia Fisiologica e Psicobiologia I
Neuroscienze e Psicoanalisi I
Neuropsicologia Clinica e Riabilitazione Cognitiva I
Psicologia Generale
Tecniche del Colloquio Clinico e Psicodiagnostica I
Principali Orientamenti della Psicoterapia I
Metodologia della Ricerca e Psicometria I
Psichiatria I
Cultura e Malattia Mentale
Psicologia dello Sviluppo I
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI (199 ORE)
Clinica psicoanalitica delle Nevrosi I
Clinica psicoanalitica delle Psicosi I
Tratti di perversione nelle Nevrosi e nelle Psicosi I
Clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi I
Fondamenti di Teoria Psicoanalitica: Freud I
Fondamenti di Psicoterapia Psicoanalitica: Lacan I
Elementi di tecnica Psicoanalitica
Fondamenti epistemologici e filosofici della psicoterapia e della psicoanalisi
Formazione personale e training pratico clinico
Verifiche dell'apprendimento e feedback correttivo
Seminari di aggiornamento
TIROCINIO (150 ORE)
2° anno
INSEGNAMENTI DI BASE (156 ORE)
Psicologia Fisiologica e Psicobiologia II
Neuroscienze e Psicoanalisi II
Tecniche del Colloquio Clinico e Psicodiagnostica II
Neuropsicologia Clinica e Riabilitazione Cognitiva II
Psicopatologia Generale
Psichiatria II
Psicologia dello Sviluppo II
Metodologia della Ricerca e Psicometria II
Principali Orientamenti della Psicoterapia II
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI (194 ORE)
Clinica psicoanalitica delle Nevrosi II
Clinica psicoanalitica delle Psicosi II
Tratti di perversione nelle Nevrosi e nelle Psicosi II
Clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi II
La Psicoanalisi nelle Istituzioni I
Fondamenti di Teoria Psicoanalitica: Freud II
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Freud I
Fondamenti di Psicoterapia Psicoanalitica: Lacan II
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Lacan I
Formazione personale e training pratico clinico
Verifiche dell'apprendimento e feedback correttivo
Seminari di aggiornamento
TIROCINIO (150 ORE)
3° anno
INSEGNAMENTI DI BASE (148 ORE)
Disturbi Mentali e del Comportamento nelle Malattie Neurologiche I
Psicologia Fisiologica e Psicobiologia III
Neuropsicologia Clinica e Riabilitazione Cognitiva III
Tecniche del Colloquio Clinico e Psicodiagnostica III
Psicofarmacologia
Psichiatria III
Psicologia dello Sviluppo III
Metodologia della Ricerca e Psicometria III
Principali Orientamenti della Psicoterapia III
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI (202 ORE)
Clinica psicoanalitica delle Nevrosi III
Clinica psicoanalitica delle Psicosi III
Tratti di perversione nelle Nevrosi e nelle Psicosi III
Clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi III
La Psicoanalisi nelle Istituzioni II
Fondamenti di Teoria Psicoanalitica: Freud III
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Freud II
Fondamenti di Psicoterapia Psicoanalitica: Lacan III
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Lacan II
Formazione personale e training pratico clinico
Verifiche dell'apprendimento e feedback correttivo
Seminari di aggiornamento
TIROCINIO (150 ORE)
4°anno
INSEGNAMENTI DI BASE (153 ORE)
1) Tecniche del Colloquio Clinico e Psicodiagnostica IV
Neuropsicologia Clinica e Riabilitazione Cognitiva IV
Psicologia della Salute
Deontologia dell'intervento psicoterapeutico
Disturbi Mentali e del Comportamento nelle Malattie Neurologiche II
Psichiatria IV
Psicologia dello Sviluppo IV
Metodologia della Ricerca e Psicometria IV
Principali Orientamenti della Psicoterapia IV
INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI (197 ORE)
Clinica psicoanalitica delle Nevrosi IV
Clinica psicoanalitica delle Psicosi IV
Tratti di perversione nelle Nevrosi e nelle Psicosi IV
Clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi IV
La Psicoanalisi nelle Istituzioni III
Fondamenti di Teoria Psicoanalitica: Freud IV
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Freud III
Fondamenti di Psicoterapia Psicoanalitica: Lacan IV
Elementi di tecnica psicoanalitica secondo Lacan III
Supervisione della pratica psicoterapeutica
Verifiche dell'apprendimento e feedback correttivo
Formazione personale e training pratico clinico
Seminari di aggiornamento
TIROCINIO (150 ORE)
La formazione che l'Istituto dispensa si attua secondo il modello lacaniano e si compone essenzialmente di un lavoro di preparazione teorica e di uno di preparazione clinica.
In accordo alle altre scuole operanti secondo l’insegnamento lacaniano, PSICOMED ritiene, ma senza considerarla obbligatoria, la psicoanalisi personale come uno dei fondamenti essenziali per chi voglia operare come psicoterapeuta secondo l’orientamento analitico.
Il training pratico-clinico consiste nelle attività cliniche che gli allievi svolgeranno in ciascuno dei quattro anni di corso. Il docente tutore, oltre a seguire l’allievo nella sua esperienza di tirocinio, parteciperà al processo di scelta del tema della tesi di fine anno e alla stesura della stessa, che si baserà sull’esperienza clinica svolta durante il tirocinio.
Le presentazioni dei casi clinici da parte degli allievi rientrano nelle attività di training pratico-clinico. La conversazione orientata con un paziente è uno strumento di formazione utilizzato in alcuni contesti clinici, tra cui quello lacaniano, specialmente con pazienti ospedalizzati. Attraverso la presentazione dei pazienti, pratica questa accreditata nella storia e nello sviluppo della psichiatria, gli allievi potranno cogliere la logica della conduzione della cura e del colloquio.
Gli allievi che ne facciano domanda, potranno integrare il proprio tirocinio clinico partecipando come osservatori alle attività del Centro clinico per la cura dei disturbi neurologici funzionali (DNF) e dei sintomi mentali delle malattie neurologiche, sotto la supervisione dei docenti responsabili.
Verifiche di apprendimento e feedback correttivo
Saranno valutati l’apprendimento teorico e tecnico, gli aspetti di disciplina interiore, le competenze umane e relazionali, le aree di vulnerabilità: tutte qualità necessarie a condurre una psicoterapia in modo corretto. Gli allievi saranno valutati sulla base di aspetti legati alla conoscenza dei contenuti clinici e teorici e sulle competenze mostrate nella applicazione del modello teorico psicoanalitico, nella gestione del colloquio, nella formulazione del caso clinico e nella pianificazione e realizzazione di un intervento psicoterapeutico.
Ogni anno sono previste prove di profitto intermedie ed esami finali di accesso all’anno successivo. Ogni allievo potrà sostenere l’esame solo se avrà totalizzato un numero di assenze dalle lezioni inferiore al 30%.
Supervisioni
Sono previste delle supervisioni aggiuntive riguardanti le psicoterapie erogate dagli allievi nei tirocini
Al termine del IV anno di corso l’allievo sosterrà un esame relativo agli argomenti affrontati nei quattro anni di corso, durante il quale la Commissione valuterà la preparazione teorico–clinica complessiva dell’allievo. Inoltre sono richiesti: l’attestazione di avvenuto tirocinio, la produzione una tesi scritta che dimostri l’acquisizione dei principali concetti teorici e clinici e l’acquisizione di competenze cliniche nella conduzione di un trattamento psicoterapeutico. La tesi finale dovrà comprendere sia una parte teorica sia un caso clinico.
Rispettate le condizioni precedenti e successivamente alla discussione della tesi, PSICOMED rilascerà un diploma di psicoterapeuta ad orientamento lacaniano.
Gli allievi che non discutano la tesi finale entro l’anno accademico successivo a quello in cui è terminato il IV anno di frequenza dei corsi, sono considerati fuori corso. Essi sono tenuti al pagamento di una quota di iscrizione annua di € 200,00 per ogni annualità successiva, fino al conseguimento dell’attestato finale. Gli allievi che debbano ripetere l’anno per valutazione negativa, per assenze che superano il 30% del totale o per mancata frequenza del tirocinio, sono considerati ripetenti. Essi sono tenuti al pagamento dell’intera quota di iscrizione.
AMMISSIONE
L’inizio delle lezioni avverrà a Gennaio. L’attività didattica sarà svolta per un weekend al mese (venerdì, sabato e domenica), da Gennaio a Dicembre, con la sospensione estiva nel mese di Agosto.
Possono presentare domanda di ammissione al corso:
-laureati in Medicina e Chirurgia
-laureati in Psicologia
iscritti ai rispettivi Albi Professionali.
Possono partecipare al corso anche i laureati non ancora iscritti all’Albo professionale purché conseguano il titolo di abilitazione all’esercizio della professione entro la prima sessione utile successiva all’effettivo inizio del corso stesso.
Per richiedere la partecipazione al colloquio attitudinale di ammissione alla Scuola, il candidato dovrà compilare il modulo di richiesta (in allegato) e inviarlo via mail a: psicomed@neuromed.it
La domanda di ammissione (modulo scaricabile dal sito) dovrà essere corredata di:
-Certificazione di Laurea
-Certificato di Abilitazione all’esercizio della Professione***
(***Se il candidato non dovesse ancora disporne dovrà inviare un’autocertificazione in cui dichiari di conseguire la suddetta entro la prima sessione utile successiva all’inizio della Scuola)
-Curriculum degli Studi e Professionale in formato Europass
Sulla base della documentazione pervenuta, la Segreteria provvederà alle convocazioni dei candidati idonei per sostenere l’esame di ammissione consistente in un colloquio orale e nella valutazione dei titoli. I punteggi ottenuti saranno sommati per l’ottenimento della graduatoria finale.
La procedura di selezione prevede i seguenti criteri preferenziali:
motivazione elevata all'acquisizione di competenze terapeutiche;
idoneità specifica dello stile cognitivo del candidato;
preparazione individuale. Verranno considerati titoli preferenziali esami o tesi di laurea inerenti nonché eventuali corsi o pubblicazioni scientifiche.
La mancata presentazione del Candidato costituisce motivo di esclusione dello stesso dal corso. Tali esami saranno tenuti da una Commissione interna di Docenti.
Il numero massimo di allievi ammessi per ogni anno è di 20.
QUOTE DI ISCRIZIONE
La quota di partecipazione è di € 3500,00 annui, rateizzabili.
IRCCS NEUROMED (Pozzilli, IS): Centro di rilevanza nazionale e di altissima specializzazione per patologie afferenti alla Neurologia, Neurochirurgia, Neuroriabilitazione e tutte le applicazioni relative alle Neuroscienze
Villa dei Pini (Avellino): Clinica specializzata in diagnosi, la cura e la riabilitazione dei disturbi psichiatrici e per la riabilitazione psicosociale
Neurological Centre of Latium, NCL (Roma): Istituto di Neuroscienze
Centro Medico di Diagnostica e Neuroriabilitazione, CMR (Sant’Agata dei Goti, BN)
Associazione Insieme Onlus (Roma): Struttura residenziale psichiatrica socio riabilitativa
Sede delle attività didattiche: POLO DIDATTICO DELL’I.R.C.C.S. NEUROMED (Pozzilli, IS)
Ufficio Formazione e Didattica:
Tel. 0865.915407
Sito web: www.psicomed.neuromed.it
OPEN LESSONS:
Per i laureati/laureandi interessati all’iscrizione, è possibile partecipare gratuitamente ad un week end di lezioni.
Il numero di posti è limitato. Gli interessati DEVONO candidarsi inviando una mail a psicomed@neuromed.it
L’approvazione sarà inviata in forma scritta.